Quella di Elizabeth Frolet è una pittura dai tratti marcati,
dalle cromie violente che man mano approda all'essenzialità
e all'eleganza del disegno, della calligrafia, della
smaterializzazione, fino ad arrivare alla realizzazione di
poemi e di video. L'artista si immerge nelle contraddizioni
del mondo naturale e sociale; vive, gode e soffre la
condizione umana, con i suoi limiti e con i suoi misteri.
Percorre il sentimento della vita unitamente a quello della
morte, il suo non senso, la sua poesia, il suo fascino. La
condizione di essere donna la porta ad abbracciare comunque
la globalità, l'unicum a cui ricondurre ogni azione, ogni
permutazione di stato. Fin dagli inizi, le sue opere
rappresentano simbolicamente condizioni apparentemente
opposte, che si cercano, si rincorrono, si incontrano, si
lasciano, si trasformano. Nel suo lavoro di continua ricerca
e perlustrazione degli stati d'animo gli elementi mistici si
fondono a quelli poetici, la fisicità alla spiritualità,
l'arcaico al contemporaneo, la magia alla filosofia, il
formale all'informale. Il suo gesto del dipingere sintetizza
diverse tradizioni e diverse culture come le zone
geografiche nelle quali è vissuta e dalle quali ha appreso,
con profondo interesse, il nucleo fondante (Madagascar,
1 > 2 > 3 > 4 > 5 > 6